SHCS

Swiss HIV Cohort Study

& Swiss Mother and Child HIV Cohort Study

Schäfer et al., Scarsa attività fisica nei partecipanti allo studio svizzero della coorte HIV

27th September, 2017

Scarsa attività fisica nei partecipanti allo studio svizzero della coorte HIV.     AIDS Care

Fare sport fa bene alla salute è un detto noto a tutti. Presso le persone sieronegative è stato dimostrato che un’attività fisica regolare diminuisce la mortalità e ciò soprattutto grazie alla riduzione del rischio di malattie cardiovascolari. Ricercatori dello Studio svizzero della coorte HIV (SHCS) hanno studiato le differenze nell’attività fisica, sia in ambito professionale che nel tempo libero, nelle persone sieropositive e in quelle sieronegative. Le persone sieropositive sono risultate fisicamente meno attive rispetto a quello sieronegative. Inoltre i ricercatori hanno constatato una differenza tra uomini e donne, come pure un “Röstigraben” particolare. Ecco le spiegazioni.

Uomini e donne che partecipano al SHCS rispondono ogni sei mesi a domande relative all’attività fisica, sia in ambito professionale che nel tempo libero. Per questo studio i ricercatori hanno analizzato le risposte di 10540 partecipanti tra dicembre 2009 e novembre 2014. I risultati sono stati comparati con quelli del sondaggio “Sports Switzerland” effettuato tra il 2009 ed il 2014 nella popolazione generale svizzera.

Nel 2009 il 49% delle persone sieropositive affermava di non fare sport durante il tempo libero. Questa percentuale è leggermente diminuita a 44% nel 2014. Per contro, nel 2009 soltanto il 27% delle persone sieronegative indicavano di rinunciare ad attività sportive durante il tempo libero e questa percentuale è rimasta stabile al 26% nel 2014. Tra il 2009 e il 2014 nei partecipanti SHCS è pure stato riscontrato un aumento dell’attività professionale di tipo sedentario dal 23% al 26%. Analisi supplementari hanno mostrato che persone con una malattia opportunistica che definisce l’AIDS e un tasso di linfociti CD4-T aiutanti basso, erano meno attive a livello fisico rispetto alle persone con diagnosi HIV in uno stadio precoce e con un tasso di linfociti CD4-T aiutanti più elevato.

Alcune similitudini in relazione al sesso sono state riscontrate in relazione al bisogno soggettivo di movimento confrontando persone sieropositive e sieronegative: in entrambi i gruppi gli uomini erano più attivi a livello fisico rispetto alle donne e a partire dai 25 anni di età l’attività fisica diminuiva costantemente. Inoltre le persone con un livello di educazione superiore risultavano più attive durante il tempo libero rispetto alle persone con un livello di formazione più modesto. E il “Röstigraben”? Durante il tempo libero le persone sieropositive della Svizzera tedesca risultano essere più attive a livello fisico rispetto a coloro che vivono in Svizzera romanda e in Ticino.

Lo studio dimostra che occorre incoraggiare i pazienti sieropositivi a una maggiore attività fisica. Ciò potrebbe migliorare il loro stato di salute generale e in modo più specifico ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.

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