Attitudine delle persone con infezione HIV rispetto alla co-medicazione in paragone alla terapia per l’HIV. HIV Medicine
La maggioranza delle persone sieropositive assume i medicamenti per l’HIV in modo coscienzioso e con una buona aderenza terapeutica. Ma qual’è l’aderenza terapeutica rispetto i medicamenti concomitanti (co-medicazione), come ad esempio i medicamenti per l’ipertensione arteriosa, il diabete o il colesterolo? Per rispondere a questa domanda i ricercatori dello Studio svizzero della coorte HIV (SHCS) hanno interrogato i pazienti sull’importanza che attribuiscono alla co-medicazione in confronto ai farmaci per l’HIV. I ricercatori hanno scoperto che le persone sieropositive considerano la co-medicazione come meno importante e di conseguenza la tralasciano più frequentemente rispetto ai farmaci per l’HIV.
Per determinare l’importanza che le persone sieropositive attribuiscono alla co-medicazione e quale sia l’aderenza terapeutica nei confronti di tali medicamenti, i ricercatori hanno analizzato 109 questionari concepiti in modo specifico per questo studio e compilati da pazienti che partecipano alla SHCS. La maggioranza dei pazienti erano uomini con età media di 56 anni. 83% dei partecipanti ha indicato di assumere regolarmente i farmaci per l’HIV e il 71% ha assunto regolarmente la co-medicazione. L’analisi statistica ha potuto dimostrare che l’assunzione di farmaci non destinati al trattamento dell’infezione HIV era significativamente meno regolare rispetto i farmaci destinati all’infezione HIV. Inoltre i partecipanti ammettono che i farmaci per l’HIV sono considerati più importanti e che i pazienti sono meno preoccupati di eventuali effetti avversi rispetto a quelli potenzialmente associati alla co-medicazione. Le persone con un modesto livello di formazione erano più convinti rispetto alle persone con un livello di formazione superiore che l’assunzione della co-medicazione fosse importante. Sorprendentemente le persone con un tasso di linfociti T aiutanti (CD4+) elevati consideravano più importante la co-medicazione rispetto alle persone con un tasso basso di linfociti T aiutanti.
Riassumendo lo studio mostra che le persone sieropositive danno più importanza all’assunzione regolare dei farmaci per l’HIV rispetto alla co-medicazione. È dunque importante che i medici non parlino con i loro pazienti esclusivamente dell’aderenza terapeutica concernente i farmaci per l’HIV ma anche della loro preoccupazione e potenziale intolleranza alla co-medicazione. Considerando che le persone sieropositive hanno un rischio più elevato di malattie cardiovascolari rispetto alla popolazione in generale, l’assunzione regolare della co-medicazione (ad esempio farmaci per l’ipertensione o anticoagulanti) ha un’importanza maggiore nel mantenere un buono stato di salute.