Associazione tra un’aderenza incompleta al trattamento antiretrovirale (ART), eventi cardiovascolari e mortalità nelle persone che vivono con HIV in cui la viremia è soppressa: uno Studio della coorte svizzera HIV (SHCS). Open Forum Infectious Diseases
Grazie all’efficacia degli anti-retrovirali, le persone che vivono con HIV (PVHIV) hanno una speranza di vita molto simile a quella della popolazione generale. Per contro il rischio di fare un infarto miocardico è più elevato nelle PVHIV soprattutto nelle persone che non ricevono una terapia antiretrovirale (ART). Il legame tra HIV e infarto miocardico si spiega con un aumento dell’infiammazione, come pure aumento dei fattori procoagulanti nel sangue. Quando le PVHIV hanno una viremia HIV soppressa nel sangue, i fattori procoagulanti e l’infiammazione diminuiscono e quindi in parallelo si riduce il rischio di un infarto miocardico.
Vari studi condotti dal Dr José Castillo (università del Colorado, USA) hanno mostrato che le PVHIV, che non hanno un’aderenza perfetta alla ART, hanno dei marcatori d’infiammazione nel sangue più elevati delle persone che hanno un’aderenza perfetta alla terapia. Finora non c’erano analisi fatte in coorti che raccolgono informazioni sull’aderenza al trattamento anti-HIV, sulla viremia e sugli eventi cardiovascolari (infarto miocardico o ictus). In tale contesto è stata intrapresa una collaborazione tra il Dr J. Castillo e SHCS. L’obiettivo dello studio era rispondere alla seguente domanda: in caso di dimenticanza una volta o più al mese di assumere i farmaci contro l’HIV, le persone che comunque hanno una viremia soppressa hanno un rischio aumentato di infarto o di morte rispetto alle PVHIV che affermano di non mai dimenticare i medicamenti (e che hanno a parimenti una viremia soppressa)?
Tra il 2003 e il 2018, 6’971 PVHIV senza antecedenti di infarto miocardico, hanno iniziato un trattamento per HIV e hanno potuto essere incluse nello studio. Tra di loro 205 (3%) hanno sofferto di un evento cardiovascolare (infarto o ictus) e 186 sono decedute a causa di un evento non cardiaco. Le PVHIV che hanno dimenticato una dose o più al mese di antiretrovirali, non hanno avuto un rischio statisticamente aumentato di soffrire di un evento cardiovascolare (nel confronto con le PVHIV che hanno assunto la loro terapia con un’aderenza del 100%). Per contro il rischio di decesso per un motivo non cardiaco era chiaramente superiore nelle persone con minor aderenza alla ART. Era 1,4 volte superiore nelle PVHIV che riportavano di aver dimenticato una volta al mese i farmaci e 2,2 volte superiore nelle PVHIV che riportavano due mancate assunzioni al mese.
La conclusione di questo studio è che l’aderenza al trattamento anti-HIV ha un ruolo importante, non solo per mantenere una carica virale al di sotto della soglia di detezione, ma è anche importante per diminuire il rischio di morte. Questo studio non ha per contro potuto dimostrato un aumento del rischio di infarto miocardico in caso di un’aderenza meno ottimale alla terapia. Per studiare più a fondo la questione occorrerebbero degli studi più grandi, con un numero più elevato di eventi cardiovascolari e possibilmente una misura più precisa dell’aderenza terapeutica rispetto all’autovalutazione da parte delle PVHIV nelle quattro settimane che precedono la visita medica.