Il depistaggio sistematico dell’epatite C negli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini che partecipano allo studio svizzero della coorte HIV permette di scoprire un numero elevato di casi recenti di epatite C. Clinical Infectious Diseases
A livello mondiale il numero di uomini HIV positivi che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM) e che si infettano con il virus dell’epatite C (HCV) è in aumento. I casi di infezione da HCV sono aumentati in Svizzera di un fattore 20 a partire dal 2008. Queste osservazioni sono state fatte nell’ambito dello studio svizzero della coorte HIV (SHCS). I partecipanti allo studio di coorte sono sottoposti ad un test dell’epatite C una volta all’anno (ricerca di anticorpi). Di seguito forniremo informazioni più dettagliate sul numero di MSM nel SHCS che sono stati infettati dal virus dell’epatite C negli anni trascorsi, indicando i fattori di rischio dell’infezione.
Nel contesto di questo studio i ricercatori del SHCS hanno inizialmente sottoposto in modo sistematico all’incirca 4000 MSM con infezione HIV partecipanti al SHCS ad un test di depistaggio molecolare dell’epatite C (detezione diretta del virus tramite RNA). Hanno scoperto 177 casi di epatite C. Ciò significa che il 5% degli MSM del SHCS sono infettati dall’HCV. Tra di loro 31 partecipanti hanno contratto l’infezione nel corso dell’anno precedente («nuove infezioni da HCV») e fino al momento del test molecolare l’infezione HCV non era stata diagnosticata. Le altre persone erano affette da un’epatite C cronica diagnosticata già da tempo. I ricercatori hanno anche testato i campioni di sangue dei partecipanti al SHCS con un’infezione da HCV di recente diagnosi ricercando gli anticorpi dell’epatite C. Come già detto questo test era utilizzato in modo sistematico per diagnosticare l’epatite C nei partecipanti del SHCS. In un terzo dei casi il test di ricerca degli anticorpi era negativo malgrado il test molecolare si fosse rivelato positivo.
In un secondo tempo i ricercatori hanno determinato i fattori di rischio dell’infezione da HCV. Hanno constatato che gli uomini che in passato avevano consumato delle droghe per via endovenosa o per altra via avevano più frequentemente un’infezione da HCV rispetto a coloro che non avevano consumato droghe. Ulteriori fattori di rischio erano rapporti sessuali non protetti con partner occasionali, una diagnosi di sifilide precedente e valori epatici elevati negli esami del sangue.
Riassumendo questo studio ha stabilito per la prima volta il numero di MSM partecipanti al SHCS contagiati dal virus dell’epatite C e ciò grazie a test sistematici presso tutti gli MSM ricercando in particolare il genoma (RNA) del virus. Un gran numero di infezioni diagnosticate erano recenti. Lo studio ha anche dimostrato che esiste un rischio di diagnosi tardiva delle infezioni recenti poiché il test di depistaggio classico (anticorpi) era negativo in un terzo dei casi. Queste infezioni non sarebbero probabilmente state diagnosticate in persone che non partecipano allo studio SHCS poiché uno screening annuale non è richiesto in modo sistematico. Nel caso le persone infette non vengano diagnosticate per tempo come portatrici dell’epatite C, si potrebbero avverare nuove trasmissioni del virus. I ricercatori hanno concluso che in futuro occorrerà fare un test molecolare (HCV RNA) presso gli MSM con fattori di rischio e ciò al posto del test classico di ricerca degli anticorpi. Inoltre consigliano di iniziare immediatamente una terapia specifica in caso di diagnosi di epatite C negli MSM con comportamento sessuale a rischio in modo da evitare nuove trasmissioni dell’infezione.